Il 9 Febbraio 2013 chiude la Cartiera Burgo di Mantova. Firma anche tu per invitare alla salvaguardia di questa icona dell’Architettura Industriale Italiana!
Il progetto e la costruzione della Cartiera Burgo di Mantova
Mantova, Palazzo Te
8 settembre – 25 novembre 2012
COMUNICATO STAMPA
Pier Luigi Nervi in mostra a Palazzo Te.
Approda a Mantova, allestita nelle Fruttiere della dimora gonzaghesca, la mostra Pier Luigi Nervi Architettura come Sfida, prima grande retrospettiva internazionale dedicata al più noto ingegnere italiano del ’900. Frutto di un vasto progetto di ricerca, il complesso percorso attraverso l’opera di Nervi è scandito da dodici progetti-icona e si arricchisce di nuovi, in parte inediti, contenuti nella tappa mantovana, sottotitolata L’Industria e la Fabbrica Sospesa.
Perché Nervi a Mantova? “Perché qui – afferma Angelo Crespi, presidente del Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te – Pier Luigi Nervi ha lasciato una delle sue opere più complesse e ardite dal punto di vista tecnico e architettonico, la Cartiera Burgo, la Fabbrica sospesa, appunto”.
La mostra – che gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano e del Patrocinio di altre numerose istituzioni nazionali e internazionali – è un progetto espositivo itinerante che nasce dalla cooperazione tra l’Associazione Pier Luigi Nervi Research and Knowledge Management Project con sede a Bruxelles e il Civa (Centre International pour la Ville, l’Architecture et le Paysage) di Bruxelles, in cooperazione con il MAXXI/Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo e con la collaborazione del CSAC/Centro Studi e Archivi della Comunicazione dell’Università di Parma.
Global sponsor del progetto espositivo sono ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili), Italcementi, Permasteelisa Group e Loterie Nationale.
Selezionate da un comitato scientifico internazionale presieduto da Carlo Olmo, sono ben dodici le sezioni della ricca esposizione di Palazzo Te – promossa dal Comune di Mantova e dal Museo Civico di Palazzo Te, con il Patrocinio di Regione Lombardia e del Polo Territoriale di Mantova del Politecnico di Milano, organizzata dal Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te – che guidano all’esplorazione dei principali ambiti di attività di Nervi. Ciascuna sezione è focalizzata su un’opera, considerata icona della creatività dell’ingegnere. Plastici, disegni originali, immagini di cantiere e foto d’attualità illustrano, capitolo dopo capitolo, l’intero percorso creativo di Pier Luigi Nervi: dallo Stadio Municipale di Firenze del 1932, che ne consacra il prestigio a livello internazionale, alla sede dell’Unesco a Parigi o l’Aula Vaticana delle udienze pontificie in Vaticano e la Torre della Borsa di Montreal, per approdare all’ ultimo progetto realizzato, l’Ambasciata Italiana a Brasilia, concepito da Nervi e dal figlio Antonio del 1969.
L’intera documentazione esposta a Palazzo Te ruota attorno alla grande realizzazione nerviana per Mantova, qui illustrata a cura di Cristiana Chiorino.
Ad introdurla – grazie alla disponibilità e al sostegno logistico del gruppo Burgo – quasi a ricondurre i piccoli tratti disegnati nei progetti alle dimensioni enormi della realtà, saranno collocati all’esterno della villa giuliesca i casseri originali utilizzati esattamente mezzo secolo fa per “gettare” il solaio isostatico dei magazzini della Cartiera mantovana, capolavoro di sperimentazione sia strutturale che architettonica. Si tratta di ritrovamenti recentissimi, che gli esperti considerano fondamentali per meglio comprendere i metodi costruttivi di Nervi. Quelli qui esposti sono gli unici casseri nerviani sopravvissuti.
Nel 1961 – un anno dopo la sua consacrazione avvenuta con le Olimpiadi di Roma del 1960 e anno di inaugurazione del Palazzo del Lavoro e del riconoscimento internazionale sancito con l’avvenuto completamento della bus station del ponte George Washington di New York e la progettazione della field house per il Dartmouth College – Nervi accetta la sfida di progettare un edificio che si distacchi completamente dai modelli studiati in tanti anni di lavoro, sia da un punto di vista prettamente formale che da quello degli schemi statici e strutturali impiegati: la cartiera Burgo di Mantova diventa quindi, nel tempo, un modello per via della sua unicità funzionale, chiarezza statica e intraprendenza compositiva.